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Metodi di studio

Le uova, le larve, e le pupe sono difficili da determinare, in primo luogo perché molte specie non sono ancora cononsciute o sono state descritte in modo insoddisfacente, in secondo luogo perché i caratteri diagnostici degli stadi larvali di diversi taxa sono estremamente complessi, mutevoli o pressoché irriconoscibili. Per una esatta determinazione è necessario raccogliere gli adulti negli stessi luoghi dove sono stati campionati gli stadi immaturi o, meglio ancora, procedere all'allevamento in cattività delle uova, larve e pupe fino ad ottenere lo stadio adulto. Un valido strumento per la determinazione degli stadi larvali è il volume dedicato ai Tricotteri della Guida per il riconoscimento delle specie animali delle acque interne italiane (Moretti G.P., 1983 - 30Mb); a questo va aggiunto l'Atlas der österreichischen Köcherfliegenlarven: unter Einschluss der angrenzenden Gebiete (Waringer J., Graf W., 2002) pubblicato da Facultas Univeesitätsverlag Berggasse.

Le larve dei Tricotteri sono considerate buoni "indicatori" della qualità ambientale e vengono utilizzate per lo studio degli Indici Biotici (EBI), per tale metodo d'indagine è necessario il riconoscimento a livello di famiglia. (Ghetti et. al, 1999)

La determinazione dei tricotteri adulti a livello di famiglia avviene considerando la formula tarsale, cioè il numero di speroni presenti sul ogni paio di zampe, la presenza di ocelli sul capo ed il numero di maxipalpi mascellari. La determinazione a livello specifico avviene osservando l'apparato genitale al microscopio stereoscopico. Nel caso di problemi nella determinazione specifica, si ricorre al distacco dell'addome e, per osservare meglio le parti sclerificate, esso viene immerso in una soluzione di di KOH al 10% e fatto scaldare per alcuni minuti. Per gli esemplari di piccole dimensioni (in modo particolare gli Hydroptilidae) è opportuna una macerazione dell'intero esemplare a temperatura ambiente per 12 ore.

Ottenuto il livello desiderato di chiarificazione è necessario procedere ad un lavaggio accurato in acqua distillata per garantire la totale rimozione del composto caustico che nel tempo ne comprometterebbe la conservazione.

Tricottero Limnephilide

Il materiale viene conservato in provette con alcool al 75% munito di due cartellini: uno indica la località, data, coordinate, metodo di raccolta e nome del raccoglitore; l'altro indica specie, numero di esemplari maschi e femmine, nome del determinatore ed anno. Nel caso della verifica dell’esemplare da parte di un altro studioso e la divergenza di parere è importante non modificare il cartellino originale ma aggiungerne un altro con la nuova determinazione.

Può essere utile, ai fini di un rapido confronto, predisporre dei vetrini stabili per evidenziare particolari aspetti anatomici di specie di difficile riconoscimento. La predisposizione di questi supporti è complessa in quanto gli apparati da osservare sono di dimensioni tali da venire compressi dal vetrino coprioggetto. Quando si ricorrere a preparati stabili si consiglia di utilizzare liquido di Faure (idrato cloralio g 200, acqua distillata g 50, glicerina g 20, gomma arabica g 30) che consente di includere direttamente il reperto da osservare senza la laboriosa scala di disidratazione, come avviene per il balsamo del Canada. Si raccomanda inoltre di utilizzare adeguati distanziatori tra i vetrini portaoggetto e coprioggetto al fine di non comprimere troppo il reperto. Una volta consolidato il liquido d’inclusione, sigillare il vetrino con smalto che lo preservi dall’eccessivo essiccamento.

Per la determinazione a livello specifico dei tricotteri adulti è consigliabile l'utilizzo del volume pubblicato da Hans Malicky (2004) "Atlas of European Trichoptera – second edition" "Atlas of European Trichoptera – second edition" che offre un quadro completo delle specie presenti. Per maggiori dettagli è opportuno consultare articoli specialistici riferiti alle distribuzioni regionali o alle revisioni dei singoli generi o specie.